Che cos’è il babywearing?
Con il termine Babywearing, letteralmente indossare il bambino, si fa riferimento alla pratica di portare i bambini avvolgendoli al proprio corpo, pelle contro pelle, con idonei supporti (fasce, marsupi, etc.).
L’esperienza di portare il proprio bambino con una fascia porta-bebè non è una tendenza lanciata da fashion blogger. È una pratica antichissima impiegata in tutto il mondo. Fin dal lontano passato, infatti, le donne in Africa, Asia, India e America hanno indossato il proprio bebè per necessità, dovendolo accudire mentre svolgevano attività necessarie alla sopravvivenza.
Il Babywearing ricrea per il neonato un ambiente simile a quello del grembo materno. Abbracciato alla mamma ritrova il suo habitat naturale, percependone il calore, l’odore e i rumori a lui familiari (respiro, battito cardiaco…) e sperimentando così contenimento, protezione e sicurezza. L’esigenza del contatto è un bisogno istintivo e ancestrale, la cui soddisfazione è estremamente importante per il neonato.

Quali sono i benefici del babywearing?
Una fascia porta-bebè racchiude molteplici benefici sia per il bambino sia per la madre.
Benefici psicologici:
– Permette alla mamma di assecondare nel migliore dei modi il fondamentale bisogno di contatto e vicinanza con il bambino;
– Permette alla madre di sviluppare empatia nei confronti del bambino;
– Favorisce una riduzione del pianto del bambino;
– Aiuta a prevenire la depressione post partum: la vicinanza con il bambino stimola la produzione di ormoni anti-depressivi (ossitocina) che favoriscono l’allattamento;
– Consente alla madre di abbracciare il proprio bambino costantemente, trasmettendogli quel calore e quell’amore insostituibili che costituiscono il fondamentale nutrimento emotivo del neonato;
– Fortifica il legame tra madre e figlio.
Benefici fisici e pratici del babywearing:
– Permette di distribuire meglio il peso, in modo da affaticare di meno la schiena, le spalle e gli arti superiori e inferiori (in particolare le ginocchia);
– Permette di utilizzare le mani liberamente senza essere totalmente vincolate al bambino come quando lo si porta in braccio;
– Permette alla mamma di uscire di casa da sola senza dover ricorrere all’utilizzo del passeggino o della carrozzina;
– Permette alla mamma di fare attività fisica;
– Migliora lo sviluppo neuro-motorio del bambino;
– Sviluppa nel bambino il senso dell’equilibrio, necessario per mantenere la posizione aderente al corpo materno;
– Favorisce il corretto sviluppo delle anche;
– Migliora i fastidi dovuto al reflusso gastroesofageo e alle coliche;
– Permette al bimbo di non repirare i gas di scarico provenienti dalle auto in quanto posto in posizione più alta;
– Migliora il sonno;
– Favorisce l’alimentazione del neonato e l’attaccamento al seno;
– Riduce l’appiattimento del capo (plagiocefalia) causato dall’appoggio prolungato del piccolo durante il sonno e i riposini;
– Permette al bambino di mantenere una temperatura corporea adeguata;
– Favorisce l’interazione del bambino con l’ambiente circostante e il suo successivo sviluppo;
– Migliora l’efficacia terapeutica in bambini prematuri o con disabilità.
La pratica del babywearing è una sana dal punto di vista psico-fisico per la coppia mamma-bambino, ma di fatto può essere praticata anche dal padre con effetti benefici per il legame con il bebé.
Consigli Utili
I bambini si possono portare nella fascia fin dalla nascita. Non esiste una data tassativa per abbandonare il babywearing. E’ bene comunque tener conto che il bambino dovrebbe cominciare al più presto a camminare sulle proprie gambe. A tre anni dovrebbe abbandonare del tutto anche il passeggino.
E’ essenziale scegliere un supporto ergonomico, ovvero che rispetti la delicata fisiologia del neonato e del bambino ma anche la fisiologia di chi lo porta, rendendo così l’esperienza del Babywearing confortevole e sicura per entrambi.
A seconda dell’età e dello sviluppo motorio del bambino, esistono diversi tipi di fasce porta-bebè da poter utilizzare:
– Fascia elastica: è la prima che si consiglia, regge fino a circa 6-8 kg del neonato, e permette di portare il bambino pancia-a-pancia (l’unica consigliata nelle primissime settimane di vita);
– Fascia rigida: quando il bimbo regge relativamente bene la testolina generalmente intorno ai 3-4mesi) si può passare ad una fascia rigida, con la quale si realizzano diversi tipi di legature; inizialmente il bimbo può essere portato solo davanti (pancia a pancia, o meglio: cuore a cuore), poi ci si sposta di lato e infine sulla schiena;
– Ring: si tratta di fasce con anello di rapidissima legatura, adatte a spostamenti molto brevi;
– Mei tai : è sostanzialmente un “ibrido” tra una fascia e un marsupio più strutturato; permette un contatto molto intimo tra neonato e portatore, esattamente come con la fascia, con il vantaggio di essere pronto all’uso;
– Marsupi: possono essere di diversi tipi in base al peso e all’età del bambino; composti da una sacca in tessuto provvista di cinghie da agganciare alla vita e sulla schiena.
La sicurezza
Le fasce porta bebe’ sono uno strumento meraviglioso ma vanno usate con buon senso.
– Mai utilizzare le fasce nella posizione culla;
– Mai utilizzare le fasce nella posizione fronte mondo;
– Mai utilizzare le fasce durante lo svolgimento di attività potenzialmente pericolose (come cucinare);
– Mai utilizzare le fasce in macchina o con qualsiasi altro mezzo di trasporto (bicicletta, moto, cavallo, eccezion fatta per aereo, treno, autobus);
– Mai immergersi in acqua con il bambino fasciato da un supporto;
– Controllate sempre l’integrità del prodotto, se qualche parte dovesse essere scucita/danneggiata non usatelo;
– Finché non avrete acquisito la sicurezza necessaria, provate le legature vicino ad un letto, ad un divano o facendovi aiutare dal papà; la soluzione migliore sarebbe farvi guidare da una consulente;
– Assicuratevi sempre che le vie respiratorie (naso e bocca) del neonato siano libere e non compresse contro il vostro corpo o coperte dal tessuto.
Fonte articolo: ospedalebambinogesu.it